Patrizia Riva
ISBN: 9788814152689
Giuffrè
- 2009-01
La novellata legge fallimentare propone nuove sfide che possono essere vinte solo grazie ai valori fondamentali che da sempre caratterizzano e qualificano il lavoro degli economisti aziendale quali la visione sistemica della realtà aziendale e l’indipendenza del giudizio. È infatti richiesto al revisore di esprimere una attestazione sulla fattibilità dei piani redatti dalle aziende che versano in stato di crisi, sottoponendo ad attento esame i documenti redatti dagli amministratori. Il controllo di merito in precedenza demandato alla magistratura ora è nei fatti rimesso alla diligente indagine di un soggetto qualificato iscritto all’elenco dei revisori e scelto dall’azienda stessa. L’espletamento di questo delicato compito richiede competenze professionali e personali specifiche e presuppone l’applicazione rigorosa sia dei principi di revisione sia delle norme deontologiche. Solo un approccio scevro da condizionamenti, la conoscenza e il continuo confronto con gli standards nazionali e internazionali permettono, infatti, di porre in essere tutti i comportamenti e le verifiche indispensabili nelle differenti situazioni prospettate, giungendo all’espressione di un giudizio professionale la cui bontà e solidità può costituire una base attendibile e meritevole della fiducia di tutti i soggetti coinvolti. Il lavoro analizza i problemi principali che devono essere affrontati dall’attestatore per poter “revisionare il futuro” di una azienda in crisi. L’impostazione è strettamente economico aziendale ed in particolare è focalizzata sulle tematiche critiche dell’Auditing. È infatti proposta una analisi completa e ragionata dei riferimenti emanati ad oggi dai principali organismi di riferimento in materia di revisione. Sono analiticamente esaminati i contenuti dei principi di revisione internazionale - ISAE-International Standard on Assurance Engagements, in particolare l’ISAE 3400 - confrontando i medesimi con le indicazioni dei principi di revisione americani - SSAE-Statements on Standards for Attestation Engagements, in particolare l’AT 301 – e valutandone la compatibilità con le indicazioni dei documenti emanati o avallati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e, dove applicabili, dei Principi di Revisione nazionali. La prima parte del testo permette di comprendere e posizionare sia il tema indagato sia i riferimenti oggetto di successivo esame chiarendo il significato specifico attribuito all’espressione “attestazione” e le ragioni per cui la medesima si distingue, a ragione, dall’espressione “revisione”. È proposto, quindi, un confronto tra realtà italiana e realtà nordamericana volto a comprendere se e in che termini il Chapter 11 dell’United States Bankruptcy Code e i principi emanati dall’American Institute of Certified Public Accountants prevedano esplicitamente o richiamino implicitamente interventi di accertamento e verifica sui piani formulati dalle imprese in crisi, simili, per oggetto del controllo e per interessi tutelati, all’incarico assunto nel contesto nazionale dalla figura dell’attestatore dei piani prevista dalla legge fallimentare italiana. La seconda parte del testo entra nel merito delle differenti problematiche che devono essere affrontate dall’attestatore ponendo specifica attenzione tra l’altro alla questione della validazione delle ipotesi sottostanti il piano, al tema dell’orizzonte temporale di riferimento e al dibattuto argomento della necessità di verifica dei dati storici a partire dai quali è sviluppato il piano. All’analisi dei riferimenti economico aziendali è affiancato un esame della “domanda” di informazioni con ciò intendendo la presentazione degli orientamenti giurisprudenziali più recenti delle sezioni fallimentari e delle procure di alcuni Tribunali. Il lavoro formula anche una proposta di schema di relazione che, pur presentato senza pretesa alcuna di rappresentare un modello di riferimento, costituisce una interessante e utile sintesi delle possibili questioni che il revisore è chiamato a valutare nello svolgimento del proprio incarico. È infine svolta una approfondita riflessione sul tema dell’indipendenza del professionista, presupposto fondamentale per lo svolgimento di qualsiasi lavoro di controllo ed in particolare per l’effettuazione di verifiche in situazioni di particolare difficoltà quali quelle in cui versano le aziende in crisi. Chiude il lavoro la presentazione dei risultati di un’inchiesta mediante questionario che ha visto coinvolto un campione numeroso di professionisti e di istituti di credito. L’indagine permette di comprendere lo stato dell’arte, presentando i punti di vista espressi dagli operatori professionali che già hanno direttamente – come attestatori – o indirettamente - come consulenti delle aziende o dei creditori –raccolto la sfida e degli istituti di credito che rappresentano un importante rappresentanza dei creditori delle aziende che accedono agli strumenti di gestione della crisi oggetto di analisi.